GLI ITALIANI E L’ENERGIA SOLARE

L’ENERGIA CHE VIENE DAL CIELO. Articolo da Largo Consumo 3/2015

Anche gli ultimi dati confermano che gli italiani sono decisamente innamorati dell’energia solare, che fa da traino anche per le altre rinnovabili.

di Sandra Cuocolo (Ipr Marketing) Largo Consumo 3/2015

Non dà segnali di stanca l’amore degli italiani per il solare che ancora oggi gode di ottima salute. È quanto si legge nell’ultima edizione del “Rapporto sul solare”, l’osservatorio istituito da IPR Marketing, insieme con la Fondazione UniVerde, che da settembre 2009 monitora l’opinione pubblica sui temi dell’energia e dell’ambiente.

Dalla ricerca emerge non solo che il favore per questa opzione energetica è molto alto (84%) ma anche che si è mantenuto a livelli alti nel tempo. Da settembre 2009 infatti i sostenitori del solare non sono mai scesi sotto la soglia dell’80% e anzi questo entusiasmo ha fatto da traino all’affermazione di altre energie da fonti naturali che quindi hanno visto aumentare il proprio livello di consenso.

L’eolica, per esempio, citala nel 2009 come fonte energetica che dovrebbe essere maggiormente impiegala in Italia dal 34%, oggi ottiene il favore del 51 %, l’idroelettrica è passata dal 13 al 38%. Stessa sorte per l’energia da biomasse che, partita dal 4%, ha raggiunto oggi un livello di consenso pari al 17% o anche l’ energia geotermica che, sebbene oggi registri un lieve calo di popolarità, dal 2009 ad oggi ha raddoppiato il numero dei suoi sostenitori (da 10 a 19%). Si tratta di performance di crescita significative tanto più se confrontate con quanto accaduto in questi stessi anni per le energie non rinnovabili. Sia per il gas che per il nucleare infatti il consenso degli italiani è sceso sotto il 10%, e non raggiunge il 5% la quota che vorrebbe che l’Italia puntasse su petrolio o carbone.

Nell’opinione pubblica però continuano a evidenziarsi anche dei fattori di resistenza verso il solare. Il 40% degli italiani ritiene il passaggio verso questa fonte di energia “tecnicamente complesso” e “dispendioso” (47%) o anche “caro da sostenere e gestire nel tempo” (33%). Si tratta di resistenze che dal 2009 ad oggi hanno registrato un progressivo ridimensionamento eccezion fatta per un fattore, la burocrazia, vissuta ancora come l’ostacolo più forte al passaggio al solare. La maggioranza degli italiani infatti immagina che passare al solare è oggi una scelta “burocraticamente difficile”, in ogni caso dichiara attualmente di aver preso effettivamente in considerazione l’idea di passare al solare il 70% degli intervistati.

È un dato più basso rispetto al picco positivo dell’82% rilevato nel 2012 ma sarebbe sbagliato vedere in questo calo un segnale di stanca. Altri indicatori infatti ci confermano che l’interesse degli italiani per il solare è sempre alto e un indizio importante ce lo fornisce il modo in cui viene valutato il sistema degli incentivi. Si tratta di un tema verso il quale nella pubblica opinione si registra in generale un forte calo di popolarità ma che in questo caso viene considerato positivamente dall’assoluta maggioranza degli intervistati. Per circa l’80% infatti il solare oggi, da parte del governo, andrebbe incentivato e il 64% vorrebbe fossero previsti incentivi anche per l’accumulo di energia da fonti rinnovabili per favorire il loro ottimale utilizzo.

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Il 65% degli intervistati inoltre sarebbe favorevole all’introduzione di incentivi pubblici per il riciclo dei pannelli solari a fine vita, a dimostrazione che la sensibilità per i temi ambientali è diffusa tanto da vedere di buon occhio l’intervento pubblico anche nel settore dello smaltimento e del riciclo. Ma c’è di più, il 58% degli intervistati vedrebbe con favore la sostituzione degli incentivi con semplificazioni burocratiche e libertà di auto produrre e vendere energia in rete e l’assoluta maggioranza del campione (50%) sarebbe disponibile ad installare pannelli solari anche senza l’aiuto degli incentivi a patto che venisse facilitato l’ autoconsumo ed eliminate, per chi sceglie questa forma alternativa di energia, burocrazia e ostacoli. Al di là della convenienza economica quindi l’ interesse per il solare degli italiani è vivo e presente.

Ma quali sono i motivi che sostengono questo interesse? In primo luogo contano senz’altro motivazioni etiche. Oltre l’80% ritiene che quanto indicato dall’ONU nel V rapporto IPCC sui cambiamenti climatici e cioè triplicare la produzione di energia da fonti rinnovabili entro 15 anni sia da parte dell’Italia un dovere assoluto e un 47% sarebbe molto d’accordo se si prevedesse una carbon tax sulle attività che prevedono emissioni di CO2. Per il 66% il mercato energetico di domani sarà tutto proiettato verso le rinnovabili e la fiducia per questa prospettiva fa sì che si guardi al solare con ottimismo.

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Il fatto che l’Italia abbia nel mondo il primato per la produzione di energia dal sole viene consideralo un motivo di orgoglio dal 25% degli intervistati ma anche una opportunità di investimento per il 56% che al solare associa l’idea di business. Per l’assoluta maggioranza, infatti, il solare garantisce una opportunità di sviluppo economico che può portare crescita e nuova occupazione.

In sintesi quindi le motivazioni etiche con il sostegno però anche di quelle economiche, risultano i fattori che motivano l’entusiasmo degli italiani per il solare che, con le rinnovabili, sono percepiti come opportunità di progresso “positivo”.

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