ll fotovoltaico tra innovazione cinese e sviluppo in Marocco

Dopo aver partecipato al Fusion Solar Smart PV & ESS Headquarter Tour a Shenzhen, Ayoub Safiri – CEO di Neveroil Marocco (Azienda della soc Odoardo Zecca Srl ) – condivide la sua esperienza in Cina e offre una riflessione sullo stato attuale e sulle prospettive future del fotovoltaico in Marocco. Innovazione tecnologica, nuove opportunità di sviluppo e il ruolo crescente delle energie rinnovabili sono al centro di questa intervista.

Ing. Safiri, partiamo dal suo recente viaggio in Cina: quali impressioni ha avuto visitando il quartier generale di Fusion Solar a Shenzhen?

La visita al quartier generale di Fusion Solar è stata un’esperienza estremamente stimolante. Ho avuto l’opportunità di osservare da vicino il livello di avanzamento tecnologico e l’approccio industriale integrato che caratterizzano Huawei. Mi ha colpito in particolare l’attenzione alla digitalizzazione, alla sicurezza e all’efficienza dei sistemi fotovoltaici: davvero impressionante.

Tra le innovazioni presentate durante il tour, quali l’hanno colpita di più e perché?

Mi hanno colpito soprattutto le nuove soluzioni di accumulo a batteria. Huawei ha mostrato sistemi all’avanguardia, con un’elevata densità energetica, una maggiore durata operativa e un livello di sicurezza molto avanzato. L’integrazione intelligente di queste batterie nei sistemi fotovoltaici consente oggi non solo di ottimizzare l’autoconsumo, ma anche di garantire una maggiore continuità energetica, fondamentale in contesti dove la rete è instabile. Credo che lo sviluppo e l’adozione su larga scala di queste soluzioni rappresentino una chiave strategica per accelerare la transizione energetica, soprattutto in mercati come quello marocchino.

Come valuta l’approccio di Fusion Solar alla sostenibilità e all’efficienza energetica?ù

È un approccio olistico. Dalla progettazione modulare al monitoraggio remoto, tutto è pensato per massimizzare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. Huawei non si limita a offrire tecnologia, ma propone una vera e propria visione della transizione energetica sostenibile.

Quali modelli o insegnamenti potrebbero essere adattati anche al contesto marocchino?
Il modello di digitalizzazione e automazione dei processi è sicuramente replicabile. Inoltre, il concetto di smart energy community e la standardizzazione delle soluzioni potrebbero contribuire a superare le barriere tecniche e logistiche ancora presenti in Marocco.

Passando ora al Marocco, qual è la fotografia attuale del settore fotovoltaico nel Paese?
Il Marocco ha fatto passi avanti significativi, ma il mercato è ancora giovane. L’autoconsumo sta iniziando a prendere piede, soprattutto nei settori industriale e terziario. Anche il quadro normativo si sta evolvendo positivamente, sebbene persistano alcune criticità.

Quali ostacoli ritiene ancora presenti per una diffusione più ampia del solare in Marocco?
La lentezza burocratica, la mancanza di standardizzazione delle procedure e, in alcuni casi, una scarsa conoscenza dei benefici legati al fotovoltaico da parte di alcuni decisori. Inoltre, è necessario migliorare l’accesso ai finanziamenti per sostenere gli investimenti nel settore.

In quali settori economici vede oggi maggiore apertura agli investimenti nel fotovoltaico?
I settori agroalimentare, industriale e immobiliare mostrano una forte dinamicità. Sta crescendo anche l’interesse da parte delle istituzioni educative e delle amministrazioni locali.

Che ruolo intende giocare Neveroil Marocco nella transizione energetica del Paese?
Neveroil Marocco vuole essere un catalizzatore del cambiamento. Offriamo soluzioni chiavi in mano che uniscono efficienza tecnica, supporto normativo e modelli di business sostenibili. Inoltre, ci impegniamo attivamente nella sensibilizzazione e nella formazione del mercato.

Negli ultimi anni si parla di un “fermento” nelle energie rinnovabili in Marocco. Da cosa nasce, secondo lei, questa accelerazione?

È il risultato di un mix di fattori: l’urgenza economica legata ai costi dell’energia, le ambizioni strategiche del governo e la crescente disponibilità di tecnologie accessibili e performanti. Anche una maggiore consapevolezza ambientale sta contribuendo in modo significativo.

Il Marocco può aspirare a diventare un hub regionale per le energie rinnovabili? E se sì, quali passi ritiene fondamentali?

Assolutamente sì. Per riuscirci, però, sono fondamentali tre pilastri: una stabilità regolatoria duratura, un’apertura concreta ai partenariati internazionali e un forte investimento nella formazione delle competenze locali.

Vede opportunità di collaborazione tra il Marocco e altri Paesi, ad esempio in Europa o Asia, nel settore delle rinnovabili?
Sì. Le collaborazioni con la Cina per la tecnologia, con l’Europa per i finanziamenti e con altri Paesi africani per l’esportazione di competenze rappresentano tutte opportunità concrete da valorizzare.

 

Guardando al futuro, quale visione ha per Neveroil Marocco nei prossimi anni?
L’obiettivo è diventare un punto di riferimento nel fotovoltaico industriale e commerciale, offrendo non solo impianti ma anche servizi ad alto valore aggiunto: audit energetici, manutenzione predittiva e soluzioni integrate per l’efficienza energetica.

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